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Nella stagione estiva aumentano i casi di ascessi dentali e gengivali.
L’ascesso è una raccolta di pus (batteri, globuli bianchi, plasma e detriti cellulari) dovuta a un’infezione batterica che si può formare in qualsiasi tessuto dell’organismo, tra cui denti e gengive.
Gli ascessi sono solitamente piuttosto dolorosi e richiedono assistenza medica (anche in assenza di dolore) per evitare pericolose complicazioni.
Gli acidi prodotti dai batteri della placca possono danneggiare i denti e le gengive, fino a causare la comparsa di carie o infezioni gengivali.
Queste condizioni favoriscono la comparsa di un ascesso dentale, ossia una tasca piena di pus prodotto in risposta ad un’infezione batterica.
Si distinguono due principali forme di ascesso dentale:
L’ascesso gengivale è la forma meno severa dell’ascesso dentale e si sviluppa direttamente nella gengiva a causa di processi infettivi.
I principali fattori di rischio che possono portare ad un ascesso sono:
Sono diversi i sintomi che segnalano la presenza di un ascesso a partire dal più fastidioso, ovvero il mal di denti in una forma acuta e persistente. La percezione del disagio è talmente invasiva da scoraggiare persino l’atto della masticazione.
Ecco un elenco dei principali sintomi riferire a causa di un ascesso dentale:
Nel caso in cui l’infezione si diffonda può provocare anche febbre e malessere diffuso.
In alcuni casi l’ascesso va incontro a rottura spontanea e questo può fornire sollievo dai sintomi, ma non elimina la necessità di una visita urgente dal dentista.
In estate, a causa del caldo, la temperatura aumenta in tutto il corpo, bocca compresa. L’aumento della temperatura locale, nel nostro caso gengivale, facilita il proliferare dei batteri. Se la gengiva non è attaccata alla superficie del dente, si creerà una zona difficile da tenere pulita. Con l’aumento della temperatura, e quindi dei batteri, assisteremo allo sviluppo di un ascesso gengivale.
Dato che l’ascesso dentale è un’infezione batterica il modo migliore per iniziare la terapia è quello di assumere dei farmaci antibiotici.
Questo approccio è utile a trattare la malattia in prima istanza tuttavia, nel caso dell’ascesso gengivale, occorre anche drenare completamente l’ascesso per evitare che si riformi. Il dentista procede quindi con l’incisione per estrarre tutto il pus.
La terapia prevista per l’ascesso parodontale richiede innanzitutto un’approfondita pulizia della sacca gengivale colpita per curare la parodontite; subito dopo sarà possibile drenare l’ascesso ed eliminare l’infezione. Se l’ascesso ha reso il dente mobile potrebbe essere necessario ricorrere all’estrazione dello stesso.
Di fronte ad un ascesso periapicale si procede devitalizzando il dente, rimuovendo nel contempo la polpa infetta. Il passo successivo è l’otturazione e l’eventuale ricostruzione dentale. Quindi i trattamenti sono pertinenti all’endodonzia.
In casi di ascessi periapicali o parodontali ad uno stadio avanzato, con infezione diffusa al tessuto osseo o parodontale e con importante danno a carico del dente, potrebbe essere necessaria l’estrazione dello stesso. L’estrazione è necessaria anche quando l’ascesso si ripresenta dopo essere stato già curato oppure colpisce un dente precedentemente devitalizzato.
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